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Vendemmia: tecniche e attrezzi

Vendemmia: tecniche e attrezzi

16.01.24

Tecniche e attrezzi per la vendemmia

La produzione vinicola è un settore importantissimo per noi italiani: siamo uno dei maggiori produttori mondiali di vino. Per questo motivo la vendemmia, come l’olivagione, è una delle lavorazioni agricole più importanti per il nostro settore primario. Nel nostro paese le attività collegate alla vendemmia si svolgono in autunno, generalmente nel mese di ottobre. Anche se, a seconda della latitudine e della temperatura, la finestra temporale per la raccolta si apre già da luglio. Molto dipende infatti dallo stato di maturazione dell’uva, che è influenzato dalle condizioni climatiche.

Quando raccogliere l’uva

Le tempistiche di raccolta vanno studiate in modo da evitare condizioni metereologiche avverse, come gelate e grandine. È necessario muoversi in anticipo anche per evitare eventuali muffe e malattie della vite.

Una volta scelto il periodo entrano in gioco altri fattori:

Umidità. Evitare le giornate umide e la fascia oraria del mattino presto. L’uva bagnata influenza negativamente la qualità del vino.

Caldo. Raccogliere l’uva nei momenti più caldi della giornata è da evitare. Il calore favorisce un’indesiderata fermentazione precoce.

La maturazione dell’uva. Per valutare la maturazione dell’uva occorre osservare il grappolo: le bacche devono essere zuccherine e avere il corretto rapporto tra acidi e zuccheri a seconda del tipo di vino che si andrà a produrre. Per questa fase ci si può aiutare con appositi rifrattrometri per la lettura della concentrazione zuccherina.

Vendemmia meccanica o vendemmia manuale?

Possiamo senza dubbio affermare che in questo campo la tradizione la fa ancora da padrona. Sono stati molti i passi avanti della tecnologia, che ha lavorato e sta lavorando allo sviluppo di macchinari sempre più all’avanguardia. Ad oggi però, l’occhio attento e la mano delicata dell’operatore nelle fasi di raccolta sono l’unica garanzia di un prodotto vinicolo d’eccellenza.

C’è anche da sottolineare che non per tutti la priorità è la ricercatezza. Nel panorama produttivo italiano trovano spazio sia piccole aziende familiari sia grandi produttori industriali, centinaia di tipologie di vitigni posti su diverse conformazioni di terreno. Talvolta la scelta tra meccanico e manuale è obbligata, talvolta è frutto di una ponderata scelta di marketing.

Vediamo alcuni aspetti della vendemmia a mano e con vendemmiatrice.

Conformazione del vitigno. Una disposizione ordinata e spaziosa dei filari permette il passaggio delle vendemmiatrici. Al contrario, richiedono una vendemmia di tipo manuale i vitigni che presentano ostacoli come forti pendenze, terrazzamenti o predisposizione inadatta dei filari.

Costo
Il raccolto con la vendemmiatrice è sicuramente più economico in termini di tempo e forza lavoro e permette, grazie alla sua velocità, di anticipare eventuali condizioni meteorologiche avverse. La raccolta a mano si svolge in gruppo e opera nel pieno rispetto della pianta e del grappolo, è inevitabilmente più lenta e dispendiosa.

Etichetta
Alcuni disciplinari per rientrare sotto etichetta Doc esigono che la raccolta sia svolta esclusivamente a mano, a garanzia delle caratteristiche qualitative del vino.

Qualità
Al contrario della vendemmia meccanica, quella manuale permette di effettuare un’accurata selezione dei grappoli, in termini di maturazione e pulizia. Infatti, mentre una vendemmiatrice raccoglie indiscriminatamente grappoli maturi, meno maturi, danneggiati o marcescenti, foglie, tralci e altri residui, l’operatore è in grado di effettuare raccolte scalari e selezionare i grappoli nelle migliori condizioni. Gli acini integri non rischiano ossidazione e fermentazione precoci e garantiscono buone proprietà organolettiche e un importante profilo sensoriale del vino.

Riassumendo, alla raccolta meccanica corrisponde un costo di produzione inferiore e un vino “commerciale”. Di contro, con la raccolta manuale si ottiene un vino più ricercato sostenendo costi maggiori. Si può quindi affermare che la qualità del prodotto finale sia anche proporzionale all’investimento di tempo e forza lavoro con cui si esegue la vendemmia.

Attrezzi per la vendemmia manuale

Le principali fasi operative prevedono il taglio, la raccolta dell’uva nelle cassette e il conferimento sul carro. Data la possibilità di ferirsi e di essere punti suggeriamo di utilizzare un abbigliamento lungo e protettivo, comprensivo di guanti e cappello.

Cassette

È importante per la qualità del vino che i grappoli rimangano interi. Dopo aver staccato delicatamente il grappolo, bisogna adagiarlo altrettanto delicatamente nelle cassette di raccolta. Il consiglio è di usare cassette di plastica ben strutturate e, in secondo luogo, di non riempirle mai troppo. Gli acini potrebbero infatti schiacciarsi e lasciar fuoriuscire il mosto che inizierà a ossidarsi troppo presto.

Strumenti di taglio

È possibile affidarsi a due categorie di forbici da vendemmia. Oltre alle tradizionali forbici manuali, si trovano infatti in commercio molti modelli di forbici pneumatiche. Queste ultime agevolano il processo di taglio alleggerendo il carico di sforzo sulle mani dell’operatore.

Le forbici da vendemmia hanno solitamente lame sottili e arrotondate per entrare con precisione nello spazio tra il grappolo e il pedicello ed effettuare un taglio deciso e pulito. Il manico è ergonomico e antiscivolo. Dato il lavoro in continuo movimento è suggerito dotarsi anche di un fodero da cintura.

Trasferimento in cantina

Pur dedicando tempo e cura alla selezione e al riponimento corretto dei grappoli, è comunque possibile che ci siano acini danneggiati. Per evitare l’insorgenza di presenze fungine e che l’ossidazione alteri i sentori del vino, occorre che il trasferimento del raccolto sia eseguito subito. Una volta conferita, l’uva sarà pesata, valutata e avviata ai processi trasformativi.

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